Il rapporto di collaborazione che in questo 2022 il «Laboratorio permanente di ricerca storica di Fabriano» ha istituito con l’Ente Palio S. Giovanni Battista è da ritenersi molto significativo, in quanto il Palio è la manifestazione più importante che si svolge nella nostra città dal lontano 1995.
Il LabStoria è sorto nel 2015, però si è già imposto all’attenzione della cittadinanza per la determinazione con cui si è battuto fin qui per far risaltare l’importanza della ricerca storica negli archivi pubblici, ecclesiastici e privati, come momento fondante di una comune identità valoriale, stratificata nei secoli, avente valore di civiltà.
In tal senso è esemplare la ricerca «inedita» che il Laboratorio ha compiuto, lavorando per quattro anni (2014-2018) sui documenti d’archivio e sulle fonti a stampa, per ricostruire il periodo della Grande Guerra a Fabriano e il Fronte interno.
Altrettanto ha cercato di fare con l’indagine a tutto tondo sulla figura del prof. Romualdo Sassi e il valore della storia locale, dando vita a un congegno di studi di tre giorni svoltosi il 15-16-17 ottobre 2021.
E altri progetti attendono LabStoria nei prossimi anni, in quanto interi periodi della storia cittadina sono ancora tutti da esplorare.
L’ostacolo maggiore da superare resta lo stato dei principali archivi pubblici, cioè il Notarile, che conserva un complesso di documenti che vanno dal 1297 al 1900, imprescindibili per qualsiasi ricerca che voglia addentrarsi nella comprensione della storia socio-economica della città e del territorio circostante; attualmente questo archivio si trova però, dal 2012, nella sede dell’Archivio di Stato di Ancona, rendendone difficile la fruizione.
La parte contemporanea dell’Archivio Storico Comunale, invece, che conserva documenti della storia cittadina che vanno dal 1808 al 1982, è attualmente depositato in un magazzino sito al Foro Boario, in condizioni di assoluta trascuratezza e di difficilissima fruibilità, al punto da far rimpiangere il rigore estremo con cui, in passato, lo Stato Pontificio vigilava sugli archivi, inviando periodicamente propri «visitatori apostolici» a controllare il loro stato di conservazione e ingiungendo pesanti sanzioni pecuniarie «in caso di inadempienze e trascuratezze e, addirittura, sospensioni dall’ufficio», nel caso le carte non avessero avuto «una sistemazione razionale ed organica» (Alessandro Mordenti, Archivio Notarile di Fabriano Inventario, 1986).
Con ciò si vuol dire che nella presente edizione del Palio il Laboratorio, chiamato solo nel gennaio 2022 a collaborare, ha fatto ben poco rispetto a quello che avrebbe potuto offrire, sia per mancanza di tempo che per l’indisponibilità degli archivi.
Tuttavia è riuscito a offrire ai lettori di questo «book» contributi di rilievo sul tema della donna nel Medioevo, grazie a Giancarlo Castagnari, storico della carta e della filigrana, fondatore e presidente onorario di LabStoria; Patricia Bartoccetti, docente della scuola media e bibliotecaria «per vocazione», insieme al poliedrico Giuseppe De Angelis, con il quale per oltre un decennio ha lavorato con merito nella Biblioteca Multimediale R. Sassi di Fabriano; Elisabetta Graziosi, bibliotecaria e medievista; Aldo Pesetti, presidente di Fabriano Storica ed ecclettico uomo di cultura; Paolo Selini, curatore dell’Archivio Ramelli, da lui ordinato e digitalizzato, consultabile sul sito del Laboratorio; Morena Torreggiani, docente del Liceo Classico Francesco Stelluti e direttrice del Museo delle Arti monastiche di Serra S. Abbondio.
Nel prossimo futuro, se ci saranno ancora le condizioni per collaborare, LabStoria si ripromette di alzare il tiro, pubblicando il terzo volume della collana «I Disuniti», ideata e diretta nel 2005 da Giancarlo Castagnari, coordinatore del Centro di Studi Storici sul Trecento Fabrianese e Altoesino, impegnandosi nel proseguire la regestazione del fondo più antico dell’Archivio Notarile di Fabriano, che però dovrà tornare a Fabriano nella sua sede storica, cioè il Convento di San Francesco, finalmente restaurato anche all’interno e reso fruibile per creare il polo della Biblioteca Multimediale R. Sassi con annessi gli archivi storici (anche quello del Teatro Gentile).
Per il Laboratorio tutto questo sarebbe un sogno che si realizza, mentre per la nostra città sarebbe un motivo di grande prestigio culturale e di… posti di lavoro!
Terenzio Baldoni
Presidente LabStoria